Bascià ci racconta “Dream girl”
Jalisse Bascià, in arte Bascia’ nasce in un paesino in provincia di Lecce nel 1996. Sin da subito sviluppa una passione per il canto, tanto che, già a pochi mesi, inizia a “canticchiare” facendo versi strani, le canzoni di Ricky Martin. Il primo ad accorgersi di questa sua vocazione è il Papà, (subito dopo seguito dalla mamma) mentre cantava a squarciagola tutta la discografia di Laura Pausini, regalatale dalla madre all’ età di soli 4/5 anni. La musica è stata la compagna della sua vita sin da subito, per ogni momento, c’ è sempre una canzone come colonna sonora. All’ età di 11 anni, inizia a suonare il violino a scuola, ma dopo tre anni di lezioni si rende conto che non è il suo strumento, quindi decide di abbandonarlo, per dedicarsi al canto e alla scrittura. Non si identifica in uno stile preciso, in quanto pensa che la musica, come l’arte, debba essere libera, priva di etichette. Le sue canzoni sono lo specchio della sua personalità, e della sua quotidianità’. Ognuno dovrebbe essere libero di esprimersi nel migliore dei modi, e il modo migliore per Bascia’, è proprio la sua musica.
Come sei arrivata alla musica? Hai mai avuto paura di non essere all’altezza?
La musica mi accompagna sin da quando ero bambina. È una costante nella mia vita, per ogni momento vissuto, ho almeno una canzone che lo accompagna.
Spesso mi sono sentita troppo piccola di fronte a lei, spesso non mi sento all’ altezza, perché credo sia un qualcosa di magico, di troppo grande e prezioso, ma allo stesso tempo credo anche che la musica sia di tutti e per tutti.
Quale è stata la tua musica di riferimento?
Non ho una musica di riferimento in particolare. Son cresciuta a pane e Pausini, ma stilisticamente sono abbastanza lontana da lei. Mi piace spaziare da un genere all’ altro e sperimentare nuove cose.
Hai uno strumento musicale al quale sei particolarmente legata?
In realtà sono affezionata a tre strumenti.
Il primo è il violino. Da piccola ho studiato violino per tre anni, quindi ho tanti bei ricordi legati a questo strumento, il secondo strumento è’ una tastiera che mi hanno regalato i miei genitori a Natale e il terzo una chitarra, anche essa regalata da una persona importante per me.
Recentemente è uscito il tuo nuovo singolo. Ci racconti com’è nato?
In realtà il mio singolo è’ nato in maniera molto spontanea in seguito alla rottura di una storia molto importante, e seppur il pezzo è abbastanza “happy” in realtà parlo di un malessere che ho vissuto. Per quanto potessi sforzarmi, in cuor mio sapevo che mai nessun altro mi avrebbe fatto battere il cuore in quel modo.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il futuro è sempre un punto interrogativo, l’unica cosa certa è che ci sarà tanta musica. Adesso mi sto dedicando alla scrittura di altri pezzi che spero possiate ascoltare presto.