Daniele Faraotti: intervista al cantautore per l’uscita di “Grazia”

Il brano “Grazia” di Daniele Faraotti è un omaggio alla zia del cantautore, implicitamente è anche un tributo alla sua famiglia, ma ancor di più ai dieci anni magici vissuti insieme tra l’Alto Adige e il Friuli. Un viaggio affettivo che abbraccia luoghi come Dobbiaco e Tolmezzo, passando per Cervia, Rivazzurra durante le estati.

 

Come è iniziato il tuo viaggio artistico?

Mi pare di essere sempre stato in viaggio. Da subito. Un giradischi, la musica che si diffonde in tutta la casa. I dischi: Louis Prima, Little Richard, Beethoven, Arthur Smith, questo è l’inizio.

Hai mai avuto paura di non essere all’altezza?

Mmmmh bella domanda; talvolta si. Mi succede ancora. Una serata tra amici, qualcuno porta una chitarra, Daniele dai, facci sentire qualcosa. Una tua canzone ossia qualunque altra cosa. Il panico. Non mi ricordo niente. Le canzoni le scrivo, passato tutto l’iter però le dimentico, me ne libero.

Quale è stata la tua musica di riferimento?

Tutta la musica. Interi cataloghi di opere, discografie indagate minuziosamente. Una cosa maniacale direi.

E’ andata avanti così fino a che la musica è stata in grado di sorprendermi.

Hai uno strumento musicale al quale sei particolarmente legato?

La chitarra, anche se tutti gli strumenti mi seducono, soprattutto se non li so suonare.

Quando finisci di produrre un brano chi lo ascolta per primo?

Il fonico con cui lo mixerò. Talvolta mio nipote se capita in studio ossia mio fratello.

Come ti rapporti con la scena musicale della tua città?

Bologna è una strana città musicalmente parlando. Fa un pò come Salisburgo con Mozart. Dove ti giri  ti giri, c’è Morandi, c’è Dalla,  adesso si è aggiunto anche Cremonini……vabbè, trovo più interessante il sottobosco:Splatterpink, Dirupators, Roncaglia, Trabant Mobile, Oooopopoooio di Sturba e Vasi, Sturbix e altri.

È uscito da poco il tuo nuovo singolo, da cosa è stato ispirato?

Mia zia. E’ passata a miglior vita quattro anni fa. Nei giorni in cui era ricoverata in ospedale è uscita questa canzone. Ho sentito subito che era per lei.

Dove ti porterà il tuo amore per la musica? Su cosa stai lavorando?

Mah,  non lo so. E’ un viaggio. Tante tappe, ci si ferma per una notte e poi via di corsa all’assalto del treno. Il nuovo album è quasi pronto.  Questa settimana giro due video. Uno sarà pubblicato a giugno, l’altro a settembre. L’album, salvo imprevisti esce ad ottobre.

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