Marta Brioschi – Il romanzo “Ballo in fa minore”: un crescendo di mistero | RECENSIONE

Il 29 luglio 2024, la scrittrice Marta Brioschi pubblica il suo nuovo romanzo “Ballo in fa minore”, con Be Strong Edizioni. Si tratta del terzo libro dedicato alla serie su Mae Son-Jun, il protagonista di origini franco-coreane che si diletta nell’investigazione; il suo personaggio non era destinato a durare, ma il grande successo riscosso ha spinto la scrittrice a raccontare ancora le sue storie. Mae Son-Jun non è affatto un alter ego di Marta Brioschi, piuttosto, lo considera un amico di vecchia data, con cui si è scontrata e riappacificata. Con questa nuova avventura, l’investigatore-scrittore si addentra negli intrighi della città di Budapest, dove un uomo ha perso misteriosamente la vita, durante un concerto presso il Teatro dell’Opera. La francese Chantal de Molay è la principale sospettata: nonostante sia stata vittima di un inganno, la polizia sembra avere tutte le carte in regola per giudicarla colpevole. I dialoghi sono incalzanti e ricchi di mistero; gli stati d’animo dei personaggi sono descritti minuziosamente e rispecchiano alla perfezione il loro modo di essere. Mae Son-Jun entra in scena per aiutare l’amica Chantal, stabilirne la colpevolezza o l’innocenza, grazie alle sue doti da investigatore e alla sua esperienza da scrittore di gialli. La trama diventa sempre più fitta: vengono a galla gli arcani della società contemporanea e le sue controversie, spingendo il lettore ad interrogarsi su ciò che sta vivendo.

 

Il romanzo vuole stimolare riflessioni e rendere il pubblico partecipe, facendolo immedesimare nei luoghi e nelle vicende, tenendolo costantemente con il fiato sospeso. L’omicidio non è l’unico elemento su cui indagare: l’animo umano e i suoi misteri sono i primi oggetti di studio, i più difficili da analizzare e comprendere. In questa danza di intrighi e colpi di scena, Marta Brioschi ha riconfermato la sua abilità comunicativa, che le ha permesso di instaurare un contatto sempre più profondo con il suo pubblico di lettori. La scrittura estremamente fluida ha un vero e proprio effetto ipnotico, un potere magnetico che stimola l’immaginazione e le riflessioni più profonde. È necessario lasciarsi trasportare da questa “montagna russa emozionale” per vivere esperienze nuove e raggiungere l’epilogo di questa trama. Mae Son-Jun scoprirà il colpevole? Quali saranno le conseguenze sulla propria vita? Non resta altro che immergersi nei meandri di Budapest e nelle insidie della città.

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