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“Visioni” è il singolo dalle atmosfere oniriche della band IFAD. Si tratta di un brano dalle sonorità astrali, di cui è opportuno sapere qualcosa in più…

Ciao ragazzi, da dove è saltata fuori “Visioni”? Parlatecene un po’.

“Visioni” è nata dall’idea di rappresentare un poeta fuori di sé, un personaggio che si sente alienato dal mondo attuale e che immagina una realtà alternativa. Questo mondo alternativo è un luogo in cui la finzione e tutto ciò che è artificiale e falso vengono spazzati via, lasciando spazio a una verità più pura e autentica. Il brano riflette la frustrazione verso un mondo pieno di contraddizioni e ipocrisie, un mondo che sembra correre verso un obiettivo indefinito e privo di senso.

Quali sono state le vostre fonti di ispirazione?

Le nostre principali fonti di ispirazione sono proprio le realtà che ci circondano. Viviamo in un’epoca in cui la falsità è dilagante, sia nei rapporti umani che nei valori sociali. Ci sentiamo sopraffatti da conflitti inutili, da gesti di benevolenza che spesso sono solo di facciata, e da una continua corsa verso qualcosa di indefinito. Questi aspetti della società contemporanea hanno alimentato la nostra creatività e ci hanno spinto a scrivere “Visioni”, come un modo per esprimere la nostra frustrazione e il nostro desiderio di un mondo migliore.

Domanda impegnativa: c’è un piccolo tour all’orizzonte? Dove vi si potrebbe ascoltare live?

Al momento, non abbiamo un tour o live programmati all’orizzonte, ma è certamente un obiettivo a cui aspiriamo. Dopo la conclusione del nostro disco, speriamo di poter organizzare diversi concerti e portare la nostra musica dal vivo a più persone possibile.

Pubblicare un album? Se sì, quando uscirà? Oppure continuerete facendo uscire singoli come esige la discografia di oggi?

Abbiamo intenzione di continuare a pubblicare qualche singolo prima di rilasciare l’intero album. Anche se la tendenza discografica attuale favorisce l’uscita di singoli, crediamo ancora nel valore di un album completo. Siamo un po’ vecchia scuola in questo senso, e per noi un disco rappresenta un’opera completa e coerente che merita di esistere. Tuttavia, non possiamo ignorare il presente, quindi stiamo cercando di bilanciare entrambe le esigenze: pubblicare singoli per mantenere alta l’attenzione e, al tempo stesso, lavorare su un album che sia un’esperienza completa per chi ci ascolta.

Il mondo musicale indipendente italiano è in forte crescita… credete si possa tornare ai tempi in cui la musica era davvero il centro di tutto, quando c’erano veri messaggi, vere emozioni e non soltanto finzioni e prodotti confezionati a tavolino?

Crediamo che il mondo musicale indipendente in Italia stia attraversando una fase critica. Purtroppo, sembra che sia diventato sempre più difficile per gli artisti emergenti creare un legame duraturo con il pubblico. Ci sono troppi “artisti usa e getta”, figure che vengono sfruttate per un breve periodo e poi dimenticate. La saturazione del mercato, unita alla crescente influenza delle major, ha reso l’indipendenza musicale quasi un’illusione. Sebbene ci sia stato un momento di rinascita tra il 2000 e il 2010, la mancanza di risorse finanziarie ha soffocato molti movimenti indipendenti. Ora, con l’ascesa della trap, il panorama musicale sembra essere più un business che un’espressione artistica genuina.

Dove vi vedete da qui a dieci anni, artisticamente parlando? Ambizioni da raggiungere o semplicemente vivere il “carpe diem”?

Da qui a dieci anni, speriamo di conEnuare a suonare, comporre e crescere come artisti. La nostra ambizione principale è quella di creare musica che possa suscitare emozioni autentiche in chi ci ascolta. Vorremmo anche portare questa musica in tour.

Lasciateci un messaggio!

Come disse un famoso attore italiano: “Speriamo che tutti quelli che fanno musica con l’autotune, se ne vadano aff…” Siamo sinceri e diretti, e questo è ciò che vogliamo trasmettere con la nostra musica.