Elena e Francesco Faggi ci raccontano “Una canzone cliché”
Benvenuti a questa intervista con Elena & Francesco Faggi, due talentuosi artisti che hanno pubblicato il loro singolo “Una canzone cliché”. Questo brano profondo e coinvolgente riflette sulla nostra propensione a seguire la routine e la familiarità, sia nella musica che nella vita quotidiana. Oggi, scopriremo il significato dietro questa canzone, esploreremo il parallelo tra la musica e la vita e conosceremo meglio gli artisti che stanno dietro a questo progetto.
Come siete arrivati alla musica? Avete mai avuto paura di non essere all’altezza?
La nostra passione per la musica è nata quando eravamo piccoli. I nostri genitori ci portavano a lezione di musica (Francesco pianoforte e io violino). Abbiamo poi approfondito il canto e parallelamente anche la recitazione e la danza (studiando musical). Più tardi abbiamo iniziato a scrivere canzoni. Francesco, in particolare, ha iniziato anche a fare arrangiamenti/produzioni e si è laureto in pianoforte jazz. Il nostro progetto musicale e percorso artistico si è sempre mosso su due binari, come artisti solisti e in duo (in una sorta di “featuring speciale”). La paura di non essere all’altezza è inevitabilmente presente, è necessario imparare a conviverci e a gestirla perché di fatto è solo una vocina nella propria testa, creata da noi stessi. Sta quindi a noi decidere che peso darle, “allenandoci” ogni giorno a non ascoltarla (anche se non è per niente facile).
Quale è stata la vostra musica di riferimento?
Sicuramente gli artisti che ascoltiamo fin da piccoli hanno influenzato il nostro modo di scrivere e comporre, ad esempio i Queen e Michael Jackson, ma anche Ed Sheeran, Bruno Mars e Justin Timberlake. Per il resto, siamo molto appassionati della musica Pop/R&B.
Elena: Al momento gli artisti che ascolto di più sono SZA, Raye, Frah Quintale e Brunori Sas.
Francesco: I miei artisti preferiti al momento sono Billie Joel, Rex Orange County, Frah Quintale e Brunori Sas.
Avete uno strumento musicale al quale siete particolarmente legati?
Elena: Sono molto legata al violino perché è da lì che tutto è iniziato. A sei anni ho cominciato a suonarlo e da lì ho scoperto il mio mondo preferito, quello della musica.
Francesco: ovviamente il pianoforte, che, come dico spesso, mi ha “pianificato” la vita, tutto è partito da lì.
Recentemente è uscito il vostro nuovo singolo. Ce lo raccontate com’è nato?
“Una canzone cliché” è nata da una memo vocale di Francesco, in cui cantava il ritornello. La sera stessa ci siamo messi a scrivere la prima strofa insieme al buon Fabio (nostro papà) e da lì è poi “cresciuta” tutta la canzone. Questo brano riflette su come ormai viviamo di routine e cliché che la società ci propone, ci ritroviamo ad ascoltare le solite canzoni cliché, quelle che alla milionesima volta che te le fanno ascoltare ti ritrovi a cantare anche tu. Non che questo sia sbagliato; la domanda è: ci accontenterà per sempre vivere così?
Quali sono i vostri progetti futuri?
Sicuramente scrivere e comporre nuova musica. In più, a breve uscirà “On the low”, una canzone in inglese che abbiamo scritto come colonna sonora del cortometraggio di Gianfranco Boattini “Tre ragazzi”, che recentemente ha vinto al Not Film Fest.